Il bulino è la regina delle tecniche incisorie. L’incisione “in cavo”,dapprima utilizzata in ambito orafo, si afferma nel XV secolo prima nel Nord Europa e poi in Italia.
Il nome della tecnica si identifica con quello dello strumento utilizzato, simile ad uno scalpello di piccole dimensioni a sezione triangolare, che intaglia la lastra, asportandone totalmente il metallo. In questo modo il bulino definisce un segno netto e pulito. L’elevata resa in termini di precisione fa degli artisti che utilizzano questo strumento veri e propri virtuosi di elevata maestria. La capacità di riprodurre fedelmente i più svariati chiaroscuri è data dalla variazione dei toni di grigio, rese dalla pressione esercitata dalla mano dell’artista sulla lastra. Più forte sarà la pressione più intenso sarà il grigio e viceversa.